L’Inversione Termica: freddo finto oppure no?

Il Mese di Dicembre o l’inverno in generale, è la perfetta occasione che mi consente di parlarvi del fenomeno dell’Inversione Termica, tipico specialmente della Pianura Padana e molto diffuso in molte zone della nostra bella penisola.

Che cos’è l’inversione termica?

In meteorologia si indica quel fenomeno naturale, che avviene quando il gradiente termico verticale di una determinata zona, viene invertito rispetto alla norma.

Rispetto a quanto avviene di solito quindi, non accade il meccanismo per cui più ci si avvicina al suolo, più fa caldo, ma avviene esattamente il fenomeno opposto.


Ma voglio giustamente semplificarvi il discorso con un caso pratico.

Normalmente in libera atmosfera la temperatura dell’aria diminuisce all’aumentare della quota altimetrica (il gradiente termico verticale in media è di circa 6,5 gradi ogni 1000 metri di quota). Ciò vuol dire che se dalla pianura andiamo in montagna, ogni 100 metri di altezza che facciamo, in condizioni normali, la temperatura si dovrebbe abbassare di circa 0,65 gradi.

Il fenomeno dell’inversione termica altera questa regola, verificandosi principalmente durante l’inverno quando la luce solare è ridotta, i raggi del sole sono più inclinati, o c’è neve al suolo (sebbene raro, è importante menzionarlo). In tali circostanze, l’aria a contatto con il suolo si raffredda rapidamente al tramonto, risultando in temperature più basse rispetto agli strati atmosferici sovrastanti. Di conseguenza, la temperatura può essere inferiore in pianura rispetto alla montagna.

Complicato direte?

Un po’ sì, ma concettualmente è più facile del previsto capire come funziona.

L’aria fredda è più densa di quella calda e tende a rimanere in basso, almeno nei primi 3000-4000 metri di quota. In inverno, in condizioni anticicloniche e senza disturbi, nelle pianure e nelle valli l’aria fredda si raffredda ed espande liberamente durante la notte, creando uno strato spesso, difficile da riscaldare e penetrare.

Di giorno il sole non ha abbastanza forza per riscaldarla, ed ecco che a una determinata quota si crea una sorta di scudo termico (omotermia) che intrappola il freddo al suolo e lascia ai livelli superiori l’aria mite.

Schema rappresentativo di una situazione di inversione termica estratto da immagini di 3BMETEO

Il risultato di tutto questo è presto detto:

  • al suolo abbiamo aria più fredda rispetto alla collina e in montagna, anche se siamo in condizioni di Alta Pressione;
  • l’aria presente al suolo non ha nessun ricambio, quindi si accumulano inquinanti e gas;
  • il ristagno di aria e l’assenza di ventilazione, favorisce la formazione di nebbie, estese gelate e nelle zone industriali può portare a fenomeni di neve chimica (particelle inquinanti che ghiacciano e ricadono al suolo);
  • con il passare dei giorni, l’umidità forma nubi basse o nebbie persistenti e il sole non è più visibile;
  • in montagna il clima è mite, spesso primaverile e non avvengono nevicate o fenomeni di rilievo, spesso le temperature non scendono sotto lo zero nemmeno di notte.

Personalmente, per quanto sia un fenomeno affascinante per me, come la nebbia, i temporali e la neve, che reputo in assoluto gli avvenimenti più piacevoli, l’inversione termica non è altro che FREDDO FINTO.

E’ vero che è freddo, è vero che in pianura accendiamo i riscaldamenti, ma è altrettanto sintomo di potenti Anticicloni che inibiscono piogge e stagione e non consentono alle perturbazioni di fare il loro dovere.

Ci vuole molto poco inoltre, per far saltare l’effetto di inversione. Negli ultimi anni le rimonte di Alta pressione avvengono in modo molto rapido e fulmineo, questo porta aria secca e geopotenziali molto elevati che assottigliano lo strato inversionale. Basta quindi un po’ di vento o qualche disturbo sulla colonna e salta il meccanismo. In tal caso non è raro iniziare la mattina con -2 -1 gradi e poi volare oltre gli 11-13 durante il giorno, pur calando nuovamente la notte successiva.

Inoltre, nel corso degli ultimi anni, i suoli si sono molto surriscaldati. Nell’anno 2023 ad esempio, stante la mancanza di perturbazioni fino ai primi giorni di Novembre, nonostante la stagione fosse in stato avanzato, il clima è rimasto caldo e mite fino in tale periodo e l’inversione tipica del periodo invernale ha faticato a comporsi. Le uniche temperature minime dell’anno scorso al suolo sono avvenute con nebbia e inversione termica a metà Gennaio.

Difficilmente questo fenomeno si estinguerà del tutto in Pianura Padana, ma sicuramente l’epoca di riscaldamento che stiamo vivendo è deleteria per qualsiasi discorso incentrato sul freddo.

La strada futura è tutta da esplorare….

4 commenti

  1. Vabbè, ci dobbiamo rassegnare: l’Africa vuole Inglobare l’Italia, in ogni campo!(Di Scherza, non sono certo razzista!)😂😂😂😂😂😂

  2. Spieghi veramente bene, oltre a fare previsioni sempre molto precise.
    Sei una delle BELLE CONOSCENZE di questo mio 2024 che non è stato proprio bello, anzi. Grazie amico mio MeteoMarreno

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